Intervista al Presidente Sergio Mottola

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Mottola: “ La nostra Repubblica sarà presto un hub mondiale per l'innovazione digitale”.

Sergio Mottola, una vita nell'economia della trasformazione digitale, tra Londra, uno tra i maggiori hub mondiali, l'Italia e ora San Marino. È su di lui che la Repubblica ha puntato la scommessa di sviluppare la digital economy all'ombra del Titano. Viene da esperienze ultradecennali con grandi aziende in Inghilterra ed ancora oggi non rinuncia a fare il “globetrotter” per inseguire conoscenze e innovazione nel mondo digitale. Il suo, più che un lavoro, è una “mission” di vita.

Per Mottola, servono uomini validi, infrastrutture all'avanguardia, uno Stato attento e vicino, nuove idee e i capitali. In sintesi un mix di elementi che insieme fanno un'habitat favorevole. Di tutto questo abbiamo parlato in quest'intervista, per conoscere in maniera diretta le sue idee.

Cos'è San Marino Innovation?

È un abilitatore di Stato. Un soggetto che mette insieme conoscenze, competenze, abilità, tecnologia, esperienze, reti e che aiuta a crescere singoli messi in rete e promuove lo sviluppo di queste reti in collegamento con altre reti in tutto il mondo.

In altre parole un sistema aperto?

Per questo parliamo di Open Innovation dove i protagonisti sono le reti locali 'ecosistemi di innovazione' e i suoi interpreti quali consumatori, imprese, centri di ricerca e formazione, operatori finanziari e settore pubblico. Siamo quelli che vogliono aggregare e fare in modo che l'innovazione si faccia al nostro tavolo, cercando di far contribuire tutti gli attori che si trovano in Repubblica.

Un abilitatore di Stato? Suona strano che ci sia la mano pubblica nei processi dell'innovazione.

Certo. In tutto il mondo è così, iniziando dalle economie capitaliste più avanzate. Anche nella Silicon Valley succede così. Il pubblico stimola con leggi, promuove la cultura dell'innovazione, sostiene una visione di lungo termine, realizza infrastrutture. Dovunque c'è un sistema pubblico che indirizza il processo. A San Marino ho trovato la stessa cultura. C'è la volontà del Governo di aprire ed accelerare sul fronte dell'innovazione.

Come?

La vicinanza e la capacità normativa. Sono due elementi fondamentali. Dove gli stati sono pachidermici e lenti, la spinta iniziale si perde. Uno stato piccolo e reattivo ha possibilità di attrarre gli attori dell'innovazione quindi anche i capitali.

In quali settori dell'economia digitale scommetterete?

Soprattutto nei settori quali fintech, medtech, intelligenza artificiale e robotica.

San Marino è appetibile? Pensa che verranno imprese e ci saranno nuove iniziative?

Ne sono convinto. Qui ci sono condizioni ideali per lo sviluppo. La vicinanza delle istituzioni e le dimensioni su piccola scala ci consentiranno di avere tempi certi e procedure snelle. L'imprenditore ha un unico interlocutore al più alto livello e tempi certi e leggi chiare. In sintesi San Marino Innovation “si farà garante della validità imprenditoriale dell'iniziativa nei confronti delle istituzioni e garantirà a sua volta certezza di tempi agli imprenditori”.

Se dovesse guardare ad un benchmarking nel mondo a cosa pensa?

Penso ad esperienze come l'Estonia, diventata una case history nella digitalizzazione della pubblica amministrazione che è un riferimento per tutto il mondo, alla Georgia dove c'è un processo in atto. In sintesi piccole repubbliche che fino a poco tempo fa non avevano certo esperienza nel digitale, ma ora svettano.

Se dovesse lanciare un appello ad un gruppo di imprenditori?

Raramente ho trovato un ambiente con tutte le condizioni presenti ed una forte volontà dell'Esecutivo per fare innovazione. Abbiamo tutto per dirVi che a San Marino si sta scrivendo un pezzo di storia digitale, cerchiamo Partner per il nostro sistema. E siamo Open innovation. Vi aspettiamo.