Copywriting per chatbot e altri consigli
Il copywriting per chatbot o un assistente virtuale è un aspetto fondamentale se vuoi siano efficaci!
Ma non solo questo: esistono infatti anche altre linee guida da seguire che sono fondamentali per il loro sviluppo.
In questo articolo vedremo questa checklist operativa per ottimizzare il tuo copy per chatbot.
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La checklist per creare un chatbot efficace
Tra gli elementi essenziale che troviamo nella realizzazione di un copy per un chatbot o un assistente virtuale troviamo:
1. Creare una conversazione su misura
Chiamare l’utente per nome, rivolgersi al singolo e non alla massa, questi sono i primi punti su cui partire per la realizzazione, ad esempio:
“Ciao! Abbiamo pensato di comunicarvi la novità del secolo nel campo dei fiori di plastica! Non vedete l’ora di saperne di più?”
“Ciao Nick! Spero che tu stia bene! Ho pensato di informarti sulla novità del secolo nel campo dei fiori di plastica! Sono sicuro che ti piacerà!”
2. Renderlo semplice e comprensibile da chiunque
Poche storie, pochi fronzoli, ma solo risposte semplici ed immediate da capire, in quanto gli utenti apprezzano i robot per la loro comodità ed immediatezza e non per le loro auliche proprietà di linguaggio:
“Ciao Nick! La tua prenotazione tramite il nostro motore linguistico AI su Messenger ci rende giocondi, e siamo appagati nel comunicarti che la tua prenotazione è stata confermata!”
“Ciao Nick! La tua prenotazione è avvenuta con successo! Grazie per averci scelto!”
3. Curare la grammatica
Ortografia, punteggiatura ed il corretto uso della grammatica sono fondamentali per comunicare professionalità ai tuoi utenti:
“Ciao Nick!!! Sapevi ke gli newyorkesi sono convinti ke la pizza sia nata in america è nn ha napoli è ke qll ftt con l’ananas e la migliore?”
“Ciao Nick! Sapevi che i Newyorkesi sono convinti che la pizza sia nata in America e non a Napoli, e che quella fatta con l’ananas sia la migliore?”
4. Dargli una personalità
Proprio come un essere umano, anche i robot devono avere una propria personalità.
È necessario prestare attenzione a far coincidere la sua personalità con il tipo di comunicazione utilizzato al di fuori dal robot (vedi le pubblicazioni su Facebook).
Se per esempio il nostro business si rivolge ad un pubblico giovane, può aver senso “dare del tu” e creare risposte divertenti (come fa Google Assistant quando gli dici “Sei fantastico“)
Nel caso di un’utenza più adulta o più professionale, occorre mantenere un atteggiamento formale – eventualmente dando del lei – mostrare efficienza senza però risultare freddi e distaccati.
Ad ogni modo, in entrambi i casi è utile essere gentili e cortesi nella stesura delle risposte!
Tipologie di automazioni linguistiche
Una volta chiarite gli elementi principali per la realizzazione del copy per un chatbot o per un assistente virtuale, passiamo alla tipologia di automazione che è possibile creare.
Va sottolineato che, nonostante l’automazione direzionale sia tipica dei chatbot e l’automazione conversazionale sia tipica degli assistenti virtuali, in realtà è possibile combinare entrambe le automazioni in entrambi.
Considera tuttavia che il solo utilizzo delle keywords nel chatbot potrebbe non essere sufficiente nel 50% dei casi.
Automazione direzionale (ideale per Facebook Messenger, Telegram)
Consiste nel realizzare delle conversazioni automatizzate che non lasciano libertà decisionale all’utente finale dove si cerca di guidare il più possibile l’utente accompagnandolo verso una specifica azione.
Esempi sono richiedere un preventivo, effettuare una prenotazione oppure un acquisto…
Questo tipo di automazione – ideale per funnel e strategie digitali – si basa esclusivamente sulla realizzazione di flussi logici ed ignora completamente l’analisi logica e grammaticale delle risposte.
Automazione conversazionale (ideale per Whatsapp, Skills o Actions, Phonebot)
A differenza di quella direzionale, in questo caso viene data libertà totale all’utente, il quale può digitare a suo piacimento qualsiasi domanda/risposta.
Come intuibile, questo tipo di automazione è più indicata per situazioni di customer care, e per essere in grado di funzionare correttamente, necessita di:
Un attento studio dell’analisi logica e grammaticale
Una corposa struttura di NLP (con numerosi intenti ed entità ben bilanciati tra di loro in termini di tolleranza)
Un vocabolario il più completo possibile
Avere accesso ad algoritmi importanti per sfruttare al massimo le potenzialità del Machine Learning.