Nota Stampa Istituto per l’Innovazione in merito all’articolo pubblicato su Milano Finanza in data 15/06/2020

AdobeStock_162834039.jpg

L’Istituto per l’Innovazione, con la presente, informa questa Spett.le Redazione di aver inoltrato in data odierna la nota stampa che segue alla testata online Milano Finanza. 

In quanto Società preposta alla regolamentazione delle attività legate alla tecnologia Blockchain, siamo a esprimervi la richiesta per una rettifica o, eventualmente, un approfondimento in merito all’articolo pubblicato sulla Vs. testata online, in data 15/06/2020, alle ore 18:21, intitolato “San Marino lancia la sua criptovaluta”, riferendosi al progetto di legge sui Certificati di Compensazione Fiscale, indebitamente qualificati dal menzionato articolo come “bitcoin” o “criptovalute”. 

I Certificati di Compensazione Fiscale non hanno, infatti, nulla a che vedere con le criptovalute né tantomeno con i bitcoin. Il titolo ed il contenuto dell’articolo possono essere pertanto fraintesi. Non verrà infatti utilizzata la tecnologia blockchain per la realizzazione del progetto dei CCF e, soprattutto, si tratta di uno strumento strutturalmente e funzionalmente diverso: i CCF hanno funzione di titoli di credito emessi dallo Stato con i quali lo Stato garantisce un equivalente  sconto fiscale sul valore nominale del titolo, circolanti su un sistema di scambio interno; diversamente, le criptovalute, sono una rappresentazione digitale trascritta con la tecnologia blockchain di un bene sottostante o di una unità di valore, sia esso valuta FIAT o altro tipo di bene, la cui funzione può essere modulata a seconda di come la stessa criptovaluta venga programmata. La diffusione di una notizia non corretta, come quella sopra citata, temiamo abbia il potenziale effetto di creare confusione nel lettore e nei possibili investitori internazionali interessati al regime dell’innovazione sammarinese. La Repubblica di San Marino e il suo Istituto per l’Innovazione stanno studiando approfonditamente la tecnologia blockchain, come molti altri Stati europei. A tale proposito ricordiamo il decreto 2019 n. 86, che ha definito una prima regolazione per i Token di investimento e i Token di utilizzo e l’istituzione del Registro Blockchain.

Inoltre, nell’obiettivo di comprendere e regolare al meglio le possibili opportunità di sviluppo che si stanno delineando nel panorama internazionale delle attività Blockchain, l’Istituto di concerto con le Autorità di riferimento sta lavorando a un quadro normativo e regolamentare che sia perfettamente compliant rispetto alle indicazioni degli organismi europei e internazionali, tra cui GAFI/FATF in primis. 

Preme sottolineare come la Repubblica abbia infatti già fatto importanti passi per quanto riguarda il recepimento a livello domestico delle Raccomandazioni internazionali AML/CFT, anche per il settore dei c.d. virtual assets service providers, che sono stati ricompresi nei soggetti obbligati ai sensi della disciplina sammarinese. Al fine di ricercare un’informazione corretta e trasparente, l’Istituto si rende disponibile a qualsiasi vostra richiesta di chiarimento in merito e siamo certi che tutte le autorità sammarinesi, Governo in primis siano a disposizione per illustrare in piena trasparenza i propri progetti di sviluppo. Chiediamo pertanto la vostra disponibilità ad una rettifica o un approfondimento all’articolo da Voi pubblicato in merito, con focus e attenzione maggiore sul progetto CCF (idea nata nel mondo accademico/economico italiano) e per quanto riguarda i progetti di sviluppo in ambito blockchain.

NewsLinda ZavoliNews