Al Via il Decreto Blockchain della Repubblica di San Marino
Il decreto mira a rilanciare l’economia del Paese e a promuoverne il profilo di hub tecnologico mondiale
San Marino, 1 marzo 2019 - La Repubblica di San Marino ha presentato oggi a San Marino il nuovo Decreto Delegato Blockchain, volto a garantire maggiore trasparenza, chiarezza e semplicità̀ sulle norme per le applicazioni della Tecnologia del Registro Distribuito (Distributed Ledger Technology), con l’obiettivo di rilanciare l’economia del Paese all’insegna dell’innovazione e qualificarne e valorizzarne sempre più il profilo di hub tecnologico a livello mondiale.
Promotori della nuova disposizione sono la Segreteria di Stato per l’Industria della Repubblica di San Marino eSan Marino Innovation, l’Istituto per l’Innovazione della Repubblica che si sono avvalsi della collaborazione di un nutrito gruppo di professionisti, tra cui lo Studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners e lo Studio Loconte & Partners.
A presentare la nuova normativa, Andrea Zafferani, Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio, il Lavoro, la Cooperazione e le Telecomunicazioni della Repubblica di San Marino, Sergio Mottola, Presidente di San Marino Innovation.
Dallo studio approfondito del panorama normativo e regolatorio estero, è emersa la necessità di redigere una regolamentazione per disciplinare le applicazioni della tecnologia blockchain, con l’obiettivo di creare un ecosistema nel quale sia possibile operare grazie a norme chiare, precise e ben comprensibili. Lo scopo principale è quello di attrarre progetti basati su tecnologia blockchain dal respiro internazionale e posizionare la Repubblica di San Marino come uno dei centri di eccellenza a livello mondiale, nonché come il miglior partner legislativo degli innovatori.
Il Decreto Delegato Blockchain, oltre a riconoscere la tecnologia blockchain con una definizione chiara e semplice, disciplina l’emissione di due categorie di strumenti digitali (token) quali paradigma di nuovi modelli economici: i token di utilizzo (che consentono l'accesso futuro ai prodotti e servizi offerti da un'azienda e, pertanto, non costituiscono un investimento né soggiacciono alle regole proprie delle attività di investimento) e i token di investimento (security token, strumenti digitali il cui valore deriva da un asset sottostante - azioni, strumenti finanziari partecipativi e titoli di debito dell’emittente - che può essere scambiato).
In questa prima fase la nuova disposizione non disciplina le cosiddette “criptovalute” (token di pagamento o payment token), che a oggi rappresentano una fetta residuale del mercato di riferimento e che non possono prescindere dalle regole del mercato monetario e dei servizi di pagamento.
I maggiori punti di forza della normativa della Repubblica di San Marino rispetto agli altri Paesi sono da un lato il Decreto Delegato che diviene uno strumento fondamentale per consentire un pronto adeguamento di pari passo con gli avanzamenti della tecnologia, dall’altro le funzioni regolamentari in capo a San Marino Innovation al fine di realizzare il “modello sandbox”, la cui caratteristica è di avere un perimetro ben delineato e solido e da confini non alterabili, al cui interno gli operatori possono muoversi in maniera fluida, ma non in assenza totale di regole nei loro movimenti.
Secondo il Decreto, nel momento in cui un Ente Blockchain (soggetto giuridico che ha ottenuto un particolare riconoscimento da parte di San Marino Innovation) emetterà strumenti digitali (token) per farli acquistare dagli utenti (la cosiddetta ITO, Initial Token Offering ovvero Offerta Iniziale di Token) dovrà sottostare a specifiche regole.
San Marino Innovation avrà quindi il potere di condizionare l’offerta grazie a una serie di misure rafforzate a tutela dell’utente e del mercato. L’Istituto potrà richiedere un’integrazione delle informazioni fornite dall’Ente Blockchain, al fine di preservare la trasparenza e la credibilità del sistema, così come proibire o sospendere l’offerta/pubblicità in caso di violazione delle disposizioni di legge.
Una peculiarità della proposta sammarinese rispetto a tutte le altre esistenti è poi l’utilizzo dell’istituto del trust comeveicolo per la gestione dell’attività di emissione dei token. Gli Enti Blockchain, in aggiunta o in alternativa alla scelta di costituire una società di diritto sammarinese, potranno optare per l’istituzione di un apposito trust che avrà la funzione di gestire l’emissione di token e i rapporti con gli investitori ponendosi, tuttavia, come unico interlocutore nei confronti del soggetto emittente. Il trust consente una gestione patrimoniale puntuale, un elemento di garanzia rispetto alle esigenze di trasparenza che queste attività richiedono. Quello sammarinese è un modello di trust particolarmente apprezzato nel mondo, perché le leggi che lo regolano sono di semplice applicazione e avvicinano la Repubblica di San Marino alla cultura giuridica anglosassone, molto comprensibile anche dal punto di vista del linguaggio.
Anche la disciplina fiscale e contabile proposta da San Marino si pone in netto vantaggio rispetto ai Paesi che, a oggi, sono considerati come le migliori giurisdizioni in cui effettuare offerte di token e nelle quali si registrano il maggior numero di operatori blockchain.
Il nuovo Decreto, in particolare, ricorre a un meccanismo di assimilazione, sotto il profilo sia fiscale sia contabile, che considera i token di utilizzo come valute estere e quelli di investimento come azioni, strumenti finanziari partecipativi o titoli di debito dell’emittente a seconda dello strumento sottostante. Questo approccio consentirà di conoscere esattamente il regime di tassazione a tutti gli investitori, senza margini di interpretazione, e garantirà l’attrattività del sistema.
Il Decreto Delegato Blockchain prevede infine anche un’esenzione fiscale ai fini IGR per quanto riguarda i redditi realizzati attraverso operazioni effettuate con i token disciplinati nella disposizione. La scelta di applicare importati incentivi fiscali, anche in termini di defiscalizzazione totale, è stata adottata anche da altri Paesi, ma con specifico riguardo alle criptovalute e non per le altre tipologie di token. Il nuovo Decreto consentirà di attrarre investitori a San Marino, ma non di aprire il mercato indiscriminatamente, grazie al vaglio molto rigido in termini di qualità dei capitali che verranno “lasciati entrare”, con adeguate verifiche in forma rafforzata e presidi anti-riciclaggio.
“Siamo la Repubblica più antica del mondo e siamo orgogliosi di iniziare una trasformazione guidata dalla tecnologia, ha sottolineato il Segretario di Stato Andrea Zafferani - Il nostro obiettivo è quello di far crescere il settore dell'innovazione che è al centro della nostra nuova strategia di sviluppo. Vogliamo rendere il nostro Paese un hub tecnologico a livello internazionale e un partner legislativo per tutti coloro che vorranno sviluppare i propri progetti blockchain nella nostra realtà, potendo ritrovarvi un terreno fertile e un quadro giuridico ideale. In questo senso, il Decreto Blockchain rappresenta un tassello fondamentale di un percorso che abbiamo già intrapreso con il recente varo di un Decreto Innovazione, specificamente rivolto alle imprese ad alto contenuto tecnologico, sia start-up che grandi aziende, anch’esso frutto della collaborazione con San Marino Innovation, e che proseguirà con altre iniziative”.
“Sono particolarmente lieto di poter presentare oggi il Decreto Delegato Blockchain a cui abbiamo lavorato intensamente per realizzare una normativa trasparente e sicura – ha dichiarato Sergio Mottola - Auspichiamo che il Decreto possa dare davvero una spinta sostanziale alla Repubblica nel posizionarsi come leader a livello mondiale nella applicazione della blockchain, come partner giuridico affidabile e proattivo per il settore, sfruttando al meglio le potenzialità offerte dal nostro Stato.”